Faro nasce durante il recente periodo di lockdown. Improvvisamente ci siamo trovati chiusi in casa, senza poter uscire e senza poter svolgere le attività che prima ci riempivano le giornate. Molti di noi si sono messi ad impastare pizze e dolci, altri avrebbero voluto fare quel lavoretto che rimandavano da tempo, ma ci mancava esattamente quella vite e poi, quante mani di vernice passare?
In uno scenario in cui tutti i negozi sono chiusi, le consegne tardano ad arrivare e l’idraulico non può venire ad aiutarti, la soluzione non può che essere il fai da te. Come ovviare però alla mancanza di materiali e di stumenti specifici?
A tutti gli esercenti che, ripettando le misure di sicurezza, vogliono proseguire la propria attività, vendendo prodotti e dispensando consigli ai clienti annoiati, o a quelli in difficoltà.
Con la riapertura dei negozi Faro rappresenta un’opportunità per fare rete nel vicinato. Continuare a frequentare negozi di quartiere significa contribuire a migliorare il tessuto sociale e urbano, che da sempre caratterizza la nostra cultura. Faro vuole promuovere una cultura del riuso, trasmettendo i saperi degli esercenti per imparare ad aggiustare.
“A volte alcuni clienti mi mandano le foto su Whatsapp per sapere se ho quel pezzo, si arrangiano bene, mandano misure e colore, poi in caso lo passano a prendere“
Marco, proprietario di una ferramenta
“In questo periodo sono riuscita ad imbiancare casa. Per il resto ho decorato due shopper, e ho cucinato per quasi tutti i miei vicini. Non so più cosa fare in casa”
Lucia, studentessa in quarantena